Lo studio e la formazione professionale
Fine d’anno , tempo di bilanci e considerazioni. In questo periodo, causa anche la “pestilenza” che ci ha colpito, si trascorre molto più tempo in casa e qualche giorno fa , mi è capitato di vedere in TV un tale politico che parlava del basso numero di laureati nel nostro paese , della necessità di incrementarlo e di quanto lo studio sia importante per poter ottenere poi successo nel mondo del lavoro.
Non si discute sull’importanza della cultura. La cultura apre le menti e rende liberi , lo sappiamo, ma l’affermazione del suddetto signore mi ha fatto riflettere anche in relazione alle esperienze quotidiane nel mio settore.
Riflessioni
In primo luogo , i nostri giovani studiano , si preparano, si impegnano e all’ottenimento del titolo, molti sono costretti ad emigrare per cercare di costruirsi un futuro che nel nostro paese, per una somma di motivi pregressi e presenti, è oggettivamente difficile e che , qualche altra nazione, invece , più illuminata della nostra, offre a piene mani , scippandoci cosi, la migliore gioventù, già pronta e preparata. Purtroppo però emigra anche manodopera, gente volonterosa , pronta a mettersi in gioco per una prospettiva migliore. E questo è triste.
La laurea è importante ma …
In ogni caso , il successo nel mondo del lavoro, può non essere sempre ed esclusivamente la conseguenza di una laurea , un master o un dottorato.
In un grande paese c’è bisogno di tutto, del medico, dell’avvocato, dell’ingegnere, ma anche del panettiere, del pizzaiolo, del meccanico , del pescatore, del falegname ecc.
Determinate abilità, non sono certamente minori e meno qualificanti e soprattutto non prescindono dalla possibilità di essere comunque praticate da persone con un titolo di studio anche rilevante.
L’importante è che ciascuno possa essere messo in condizione di trovare la propria realizzazione professionale, la soddisfazione economica ma soprattutto ci siano preparazione, competenza e passione.
Invece sempre più, ogni anno che passa, mi trovo a constatare che la qualità del lavoro degrada , la frequenza e la gravità degli errori aumenta , richiedendo più tempo per la loro soluzione che, gioco forza, viene rubato alla mia attività principale , ossia quella di consulenza e di vendita.
La formazione è poco considerata
E’ sempre più difficile trovare , professionalità . I mestieri di posatore, idraulico, muratore termotecnico, installatore, non sono semplici e in forza delle continue novità immesse sul mercato dalle aziende , pretendono persone preparate e formate .
I giovani sono pochi perché temono di non avere realizzazione economica, hanno poca esperienza e ovviamente scarsa formazione.
Quelli più attempati hanno l’esperienza ma complici le continue evoluzioni, stentano ad applicare le novità , sia per la mancanza di tempo, sia perché non vengono messi in condizione di costruirsi la preparazione.
Inoltre il percorso formativo, sottrae tempo al lavoro, ossia al fatturato e nel contesto economico attuale, ciò non è sicuramente il massimo.
Il prezzo basso
Negli ultimi anni poi , è entrato in campo anche un altro fattore ossia la ricerca del prezzo basso. Questo gioco coinvolge non solo gli operatori di cantiere, ma anche alcune aziende produttrici che per ragioni di concorrenza tendono a risparmiare sui materiali e sulla manodopera interna.
Per chi fa il mio lavoro, la filiera lungo la quale possono nascere problemi e disguidi da risolvere, diventa parecchio lunga.
Arriva tutto in cantiere
Il collettore dei problemi diventa il cantiere del cliente che si trova a combattere, ritardi, difficoltà , problemi e per giunta, alla fine, con un risultato insoddisfacente .
A volte poi, anche il cliente stesso diventa complice del problema perché, nell’ottica del risparmio, preferisce materiali più “bassi” e si affida per la posa e installazione al mitico “cuggino” in grado di fare ogni cosa.
Questo imbuto perverso, finisce naturalmente sulla scrivania di quelli che fanno il mio lavoro che essendo l’elemento di collegamento tra produttori di materiali, installatori e utente finale, si trovano a dirimere controversie generatesi loro malgrado, con colossali perdite di tempo e di energie.
Cosa fare per migliorare ??
La via maestra, a mio avviso, è la formazione continua.
Bisogna iniziare dalla preparazione dei giovani , con scuole professionali di alto livello , connesse a filo diretto con le aziende produttrici .
Anzi le aziende stesse dovrebbero pensare a percorsi didattici sui loro prodotti e sulle tecniche , in modo che le nuove leve , giungano sul mercato del lavoro, preparate e in linea con l’evoluzione del settore.
I piani di formazione , però , devono riguardare anche i professionisti più maturi con corsi teorici e pratici che conferiscano loro le competenze sulle novità ma soprattutto le certificazioni ( rilasciate dalle aziende) spendibili sul mercato anche con la creazione , magari, di un albo di settore.
Il professionista con competenze certificate su prodotti e/o tecniche di impiego, avrà cosi modo di farsi remunerare il tempo investito nella formazione e offrirà al cliente la certezza di investire bene il proprio denaro .
Il fine ultimo sarà la realizzazione di un lavoro a “regola d’Arte ” con soddisfazione di tutti gli attori in campo.
Utopia ??? Al momento forse si ma confido nelle aziende e nei professionisti con con inguaribile ottimismo . 🙂
A presto con novità interessanti che potrete scoprire continuando a seguirmi sul BLOG e sulle mie pagine Facebook ed Instagram..