Storia del WC , un silenzioso compagno di vita
La curiosa storia del WC, “irrinunciabile” partner , della nostra vita, parte da lontano. In pratica, da quando smettemmo di essere nomadi e ci aggregammo in comunità con un tetto stanziale sulla testa, “certi bisogni” cominciarono a richiedere una soluzione valida ed impellente. Sembra che storicamente, in oriente, certi problemi se li posero presto , tentando di dotarsi di un dispositivo domestico indispensabile che risolvesse brillantemente il fastidio ricorrente. Dalle nostre parti , per trovare quello che possiamo definire l’antenato del nostro WC dobbiamo risalire all’epoca del regno di Minosse, a Cnosso , nell’isola di Creta. Siamo intorno al 1900 a.C. Si tratta di un elemento fatto di legno e ceramica, dotato di un canale di scolo sotterraneo collegato direttamente al fiume.
Le prime tracce di un WC , in oriente, si riscontrano invece nella Cina di oltre 2.000 anni fa. In una tomba della dinastia Han (dal 206 a.C. al 24 d.C.), è stato infatti ritrovato un manufatto simile a quelli odierni: con una seduta e un sistema per far confluire in basso l’acqua di pulizia.
Roma Imperiale


Sistemi a seduta con risciacquo continuo, simili ai vasi attuali, erano diffusi anche nel mondo romano antico. Importanti ritrovamenti archeologici a Ostia, Ercolano, Pompei e persino presso il Vallo di Adriano hanno consentito di evidenziarne anche un aspetto di costume per il quale, le azioni esplicatevi si suppongono effettuate collettivamente con naturalità. Insomma , il WC in comunità , diventava un momento di aggregazione , discussione e confronto nella massima naturalezza. Nella Roma imperiale, infatti, esistevano 150 latrine pubbliche, per andare incontro ai bisogni delle classi sociali che non potevano permettersi un bagno privato. Le latrine erano collocate sotto un portico per offrire riparo dalle intemperie e il locale era sempre ben arieggiato. Esisteva anche un sistema di scarico che utilizzava prevalentemente cisterne di raccolta dell’acqua piovana. I romani erano un popolo molto civile e per loro l’igiene personale, era di grande importanza.

Medio Evo
Nel Medioevo, dopo il crollo dell’impero romano e l’avvento dei popoli barbari, in realtà scendemmo nel grado di civiltà . La pulizia e la cura del corpo passarono in secondo piano e lavarsi, secondo, anche , la visione cattolica, era addirittura peccato . L’embrione di water conobbe l’oblio. Gli escrementi erano generalmente raccolti in vasi di coccio spesso vuotati direttamente dalle finestre, trasformando così le strade cittadine in latrine a cielo aperto. Luoghi maleodoranti , autentici bacini di incubazione di temibili infezioni.
A causa di questo sistema di valori molto in voga nel mondo medioevale, lo sviluppo del WC moderno, in Europa , avvenne molto lentamente e grazie soprattutto, all’iniziativa del popolo britannico che, non a caso, ha sempre fatto della sua indipendenza dalla Chiesa Cattolica Romana un motivo di orgoglio.
La pigrizia degli europei
Dobbiamo infatti aspettare fino al 1596 , quando lo scrittore John Harrington , figlioccio della regina Elisabetta d’Inghilterra, creò un complicato marchingegno con una torre-serbatoio d’acqua. Tramite un rubinetto si faceva affluire l’acqua in un serbatoio piccolo, dopodiché una botola faceva defluire l’acqua di scolo in un pozzo nero. L’invenzione destò interesse nel pubblico, ma Harrington ebbe la sventurata idea di parlare del progetto in un suo libro, contenente allusioni di cattivo gusto. Le divagazioni allusive non piacquero alla regina Elisabetta, che bloccò la realizzazione del rudimentale vaso sanitario e non volle più saperne dell’ingegnoso figlioccio e del suo prototipo che, per tanto, fu dimenticato.

E così, per avere il primo WC europeo o moderno gabinetto a scarico d’acqua , dobbiamo aspettare fino al 1775, quando lo scozzese Alexander Cumming, partendo proprio dal prototipo di Harlington, riuscì a creare la versione definitiva del WC moderno. Il suo grande contributo lo diede grazie all’invenzione e all’aggiunta del sifone. Questo meccanismo idraulico a forma di “U” era capace di formare un tappo d’acqua all’interno del tubo di scarico. Il vantaggio, rispetto alle tradizionali latrine, era notevole , Infatti si poteva finalmente chiudere il collegamento tra il vaso e lo scarico maleodorante fermando per sempre i cattivi odori

Il WC Moderno
Definiamo cosa vuol dire WC . E’ una sigla delle parole inglesi water closet (armadietto d’acqua). Questa sigla è nata quando, nei bagni, l’acqua dello sciacquone era contenuta in una cassetta a vista, posta sopra il sedile e non già per indicare il vaso sanitario, nonostante water closet e la sua abbreviazione, w.c. o WC, siano spesso usati – anche se erroneamente – per indicare non solo lo stesso vaso ma anche l’ambiente nel quale è contenuto. Nel 1777, Joseph Preiser apportò ulteriori migliorie alle valvole. Nel frattempo in molti paesi si era diffuso il semplice buco detto “alla turca” sul quale ci si accovacciava, evitando così

problemi di tipo igienico. Dal 1739 a Parigi si diffusero toilette separate per donne e uomini, mentre, sono del 1824 le prime toilet pubbliche. Ma dobbiamo ai Francesi, nel 1883 la realizzazione della tazza del water così come la conosciamo oggi. Nel 1886 l’inglese Thomas Crapper inventò lo sciacquone sopra la tazza, ovvero un serbatoio di 10 litri che grazie a delle leve e a un tirante con catenella di ferro, scaricava e puliva il gabinetto. Una inserzione pubblicitaria del 1892 mostra un vaso sanitario provvisto di sciacquone a catenella (introdotto nel 1886).
Come abbiamo visto, la storia del WC moderno parte oltre 3000 anni fa . Oggi , il water è diventato il nostro ” interlocutore ” più o meno giornaliero. E’ stata una importante invenzione in termini di igiene in quanto ha consentito di liberarsi in modo efficiente di materiali ad alto contenuto batterico che nel passato favorivano l’insorgenza di malattie e infezioni e la proliferazione di topi e insetti.

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