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Con oggi inizio una piccola guida alla scelta del pavimento il legno. Pubblicherò, da qui alle prossime settimane, una serie di articoli contenenti informazioni che potranno risultare utili nella valutazione e selezione di un componente cosi importante in una casa o in un edificio pubblico. Non sarà una guida alla scelta estetica del pavimento ( se non in una parte finale ) ma piuttosto una serie di considerazioni, tecnico, qualitative e funzionali in grado di offrire una visione su un materiale che accompagna la storia dell’uomo da millenni.
La scelta di un pavimento in legno è una tappa importantissima nel percorso di finitura e arredamento di un immobile . E’ una esperienza che spesso capita una sola volta nella vita . Ci si trova perciò ( e lo vedo con i miei clienti ) a raccogliere un gran numero di informazioni in tempi brevi, a catalogarle , a discriminarle per potersi orientare in una selva di opinioni, tra Internet, amici , parenti “cuggggini esperti” e qualche persona preparata nel settore .
Che tipo di parquet scegliere, dove può essere usato, dove non conviene inserirlo, quale legno e quale finitura sono più adatti allo stile di vita dell’utilizzatore , sono solo alcune delle domande alle quali mi propongo di rispondere con questa semplice guida.
Il legno accompagna la storia dell’uomo da millenni. E’ disegnato e costruito dalla natura e ha fatto la storia dell’arte, delle costruzioni, delle invenzioni, della cultura alimentare ed abitativa. Nessun altro materiale è stato cosi pesantemente coinvolto nelle vicende umane come il legno.
A riprova di ciò , nelle principali lingue antiche , le parole “materia” e “legno” erano addirittura sinonimi.
E nonostante questo, ancora oggi, molte persone non si rendono conto che, dall’utilizzo consapevole del legno, dipendono gran parte delle possibilità di assicurare un futuro al nostro pianeta e al genere umano.
Il legno è un materiale costruito dalla natura. A differenza di altre materie prime, come metalli, combustibili fossili, pietre, è potenzialmente inesauribile in quanto continuamente rigenerato dal sole e dalla pioggia. Il legno ha un ciclo di vita lento, ecologico e rinnovabile , naturalmente se gestito correttamente. Una foresta coltivata , come un terreno agricolo, genera frutti migliori e al contempo offre importanti contributi sociali. Un bosco gestito con una crescita “controllata ” delle piante, favorisce l’utilizzo del legno e la sua rigenerazione, inoltre è un sistema capace di produrre ossigeno e di assorbire e trattenere anidride carbonica in modo molto più efficiente rispetto a un bosco allo stato brado.
Una foresta accudita oltre a generare materia prima in modo costante, preserva l’aria, l’assetto idrogeologico del terreno e abbellisce il paesaggio. Pensiamo solo all’impatto che invece può avere una cava o una miniera.
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