Quando si cambia abitazione , può succedere che ci si sposti in una nuova città con una nuova residenza e una nuova casa. E’ quanto accaduto a questo mio cliente e in questo nuovo appuntamento , vi parlerò della completa ristrutturazione di un un attico in centro città. E’ stato un intervento di manutenzione straordinaria, volta non solo al rifacimento di impianti idraulici, elettrici e sostituzione serramenti ma, grazie al sapiente lavoro del professionista anche ad una ridefinizione degli ambienti per incontrare le nuove esigenze abitative del proprietario.
Come sempre accade, prima dell’incontro con il cliente, è importante e necessario il briefing con l’architetto che lo segue ( Maurizio Bordugo) al fine di selezionare tutti i materiali di mia competenza.
In questo modo si ottimizza il tempo con il cliente e si evita di farlo “annegare” nel mare magno dei prodotti oggi disponibili sul mercato, che spesso possono destabilizzare e confondere chi non è esperto del settore e ancor di più se si presenta all’appuntamento dopo aver “navigato” nei vari siti che il più delle volte confondono anziché aiutare.
La sintonia tra me e l’Architetto, è fondamentale. Il professionista , conosce i gusti del cliente e parlare la stessa lingua, fa sì che le scelte da noi operate in sede preventiva , siano poi approvate dal cliente nell’arco di un paio di incontri.
Prova ne è il fatto che lo stesso, a lavori conclusi, ci abbia comunicato la sua piena soddisfazione per il realizzato finito.
Il punto di partenza è stata la scelta del legno, unica pavimentazione in tutto l’appartamento, bagni compresi, che è ricaduta su un bellissimo rovere francesce di Margaritelli, della linea Heritage, Città delle Pieve, finitura filigrana (spazzolato) bisellato sui quattro lati , verniciato con la tipologia Matt plus, ovviamente arricchito dalla presenza di nodi che sottolineano la bellezza e la naturalità del prodotto.
Ma andiamo ad esaminare i due ambienti per me più impegnativi dal punto di vista delle proposte, non essendo di dimensioni ampie e dovendo andare incontro alle richieste del cliente, ben fermo su cosa dovesse esserci in entrambi i bagni.
A modificare il layout iniziale è stato l’inserimento del bidet e nonostante le dimensioni contenute, vi hanno trovato posto insieme al wc, la zona doccia (70×90) ed un mobile sospeso da cm 90×45. Se per i sanitari, le rubinetterie ed il mobile si sono utilizzati dei prodotti dalla linea semplice e pulita di colore bianco, l’Architetto ha voluto osare con il rivestimento. Per questo ha scelto un gres porcellanato delle dimensioni 60×120, posato su tre lati fino al soffitto, di color corten che, anche grazie alla tonalità piuttosto neutra del pavimento di rovere , ha dato vita ad un ambiente di carattere e per niente scuro. Il gres porcellanato rettificato, è della Linea Metaline di Italgraniti.
I sanitari, a terra filo parete, sono della linea Acanto di Geberit, ovviamente il wc senza brida, con sedile rimovibile a caduta
rallentata, indicati per un ambiente non molto profondo perché la loro dimensione è contenuta (50×36) ma che ne consente un uso comodo.
I miscelatori sono di una nota azienda italiana, la FIR Rubinetterie, la serie si chiama Doda 67, in finitura cromata, composta da gruppo lavabo da banco (su mobile), gruppo bidet e gruppo doccia incasso meccanico, abbinato ad una asta doccia di Bossini, modello Syncronia, fornita di una doccia diametro 12 cm con 6 tipologie di getto.
La zona doccia è stata realizzata con un piatto in materiale composito ed una chiusura a due lati senza telaio, per dare maggior leggerezza , composta dal fisso sul lato corto e la porta battente in vetro 6 mm trasparente h. 1980/2000, con particolari cromati a riprendere le rubinetterie. Entrambi i prodotti sono della ditta Disenia, piatto Join e cabina serie Slim.
Il mobile, un monoblocco compatto con due cassetti e piano integrato in mineralsolid, si completa di uno specchio con faretto a led, il tutto della ditta Blob/Ideagroup, modello System.
Per realizzare questo ambiente, siamo partiti dalla condizione posta dal cliente, un “diktat” sul quale non si poteva discutere: l’inserimento di una cabina con bagno turco. Dopo diverse valutazioni, la scelta è ricaduta sul modello GLAX 2 2.0 di Novellini che per rapporto qualità, prezzo e design ha soddisfatto in pieno le esigenze del cliente. Dimensioni 120×80 completa appunto di bagno a vapore, miscelatore termostatico, tettuccio con soffione e
cromoterapia, box in cristallo 6mm e profili cromati.
Anche per questo bagno, bel gioco di contrasti netti grazie al rivestimento alle pareti, realizzato con un gres porcellanato rettificato di Panaria, serie Stone Trace, colore Hallow. Un bellissimo effetto pietra sui toni del grigio/blu, arricchito con delle striature dai toni caldi, tipiche del ferro contenuto in certi tipi di marmi. La definizione dei rivestimenti in gres è arrivata ad un punto tale di perfezione che tendono ad ingannare tranquillamente l’occhio meno esperto.
I sanitari sono della ditta Ceramica Galassia, serie Dream, con lo stesso concetto di quelli scelti per l’altro bagno, ma un pochino più grandi, a terra filo parete, bidet, vaso senza brida, completo di sedile rallentato rimovibile, colore bianco. A corredo di quest’ultimo, la placca doppio tasto della Geberit, Sigma 20, scelta nella finitura bianco opaco (stessa scelta anche per il bagno
piccolo).
Il mobile è sempre un System della ditta Blob, ma di dimensione 120×45, sempre con piano integrato in mineralsolid, ma cambia la tinta, un
azzurro opaco (azzurro india) con maniglia cromata che dà un effetto davvero elegante all’ambiente.
I miscelatori sono gli stessi, Doda 67 di FIR , finitura cromata.
I vecchi radiatori posati nel classico vano sotto finestra, sono stati sostituiti con due scaldasalviette della ditta Antrax ,modello BD25S, di dimensione diverse, ovviamente calcolando la necessità dei watt che è diversa perché diversa è la dimensione dei due locali.
Nell’appartamento trova posto anche un’utile lavanderia, completata da una lavella modello Edilla di Montegrappa, con vasca in acrilico e mobile a due ante ed il miscelatore della Paffoni, serie Ringo.
Per gentile concessione dei committenti ho pubblicato alcune immagini dei particolari del lavoro realizzato che meglio delle parole esprimono il risultato e la soddisfazione di entrambe le parti.
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A presto
Manuela